Il mito di Leda
Il Mito di Leda, ossia dell’Uovo Filosofale, rispecchia il sintetico affrancarsi dell’anima dalla satanica esplosione di forze belluine e selvagge, sia pure nel significato meno estremo del termine. La forma archetipa dell’anima è il Serpente dell’Antico Testamento, laccato di bianco dal misticismo inconscio ereditato dall’Uomo Storico, filiazione kremmerziana di un’idea antica e probabilmente di origine egizia.
Il Mago Merlino, iniziato alle druidiche espressioni di verità, pose il Serpente all’interno di un corpo femminile armonioso e avvenente, distogliendo Re Artù, profondamente legato ai suoi doveri di sovrano, dall’amore per i sudditi.
Il mito necessita di spiegazioni sfumate di rosso e nero, perché il nostro insegnamento rifugge dalla tradizionale benevolenza di ogni buon pastore di anime. Riassumendo l’origine dell’anima umana, la prudenza ci spinge a riflettere sull’opportunità di esplicitare l’antico peccato di orgoglio, che la Chiesa Cattolica ed altre Religioni confessionali attribuiscono superficialmente all’antico Progenitore della razza.
Il Sodomita Satana, precipitato dall’Eden Primordiale alla condizione del blasfemo Serpente della tradizione ecclesiastica, divenne il protervo despota dell’essere umano, emblema di ogni tradimento perpetuato contro la maestà di Dio. Purtroppo il tempo non è ancora maturo, perché le antiche verità vengano svelate.
Pertanto il nostro intervento dovrà limitarsi alla serena esposizione delle vicende terrestri dell’anima, migrante in ogni corpo di carne. Il nostro obiettivo è di far comprendere il carattere della manifestazione dell’anima morale, affinché emergano nel lettore degli stati di autentico sentimento. Ci rivolgiamo all’anima di ciascuno di voi. Serenamente formulate un pensiero che corrisponda al vostro sentimento. Per una volta almeno, riflettendo su alcuni aspetti di voi stessi, cercate di sentire col cuore, dimenticando i soliti pensieri a cui siete abituati.
Voi credete che sia il pensiero a produrre l’emozione e dirigete l’attenzione sui processi della mente, cercando di controllare le pulsioni inconscie con il ragionamento o la comprensione. La Psicologia e l’ermeneutica dello psicologo, esperto di menti più che di anime, ritengono vero il concetto che il pensiero rappresenti l’attività più evoluta della persona intelligente, attribuendo al conflitto ambientale, o sovra-strutturale, il controllo di ogni espressione interiore, con tale termine intendendo i bisogni affettivi ed i sentimenti dell’essere umano.
La Tradizione Ermetica valorizza il processo opposto. Dirigendo l’attenzione sul cuore, conferisce un valore 0 alla mente e un valore infinito al cuore, distogliendo lo studioso dell’anima dal conturbante fascino della parola mentale, per costringerla in ogni occasione della vita verso l’interiorità.
Il primo passo per la comprensione della psicologia ermetica consiste in un assioma, che diviene categorico in ogni reale bisogno di verità. A tale assioma dovremo richiamare il lettore, quando la sirena dell’intelletto lo forzerà nel circuito delle forme e dei pensieri involuti nell’inconscio. La prima manifestazione dell’anima consiste in un sentimento di amore, dapprima verso una persona e in seguito verso più persone o cose. Il miglior modo per non tradire il significato della vita è sentire l’amore come un dovere per l’anima, e il sentimento come un vocabolario, in cui ogni parola diviene comprensibile in tempi diversi in base alla propria disposizione interiore.
Il Mito di Leda comincia a chiarirsi. L’anima può essere fatta di sapone!… e allora miriadi di bollicine saranno l’aspetto essenziale della sua manifestazione. O si potrebbe rassomigliare l’anima all’amore per la patria!… e fanfare e musichette sarebbero l’espressione veritiera di un’ideale tanto roboante… Ma se si paragona l’anima ad un uovo, allora il mito deve condurci alla conclusione del nostro itinerario interpretativo.
Bisogna ricordarsi che in ogni uovo deve essere deposto il seme del gallo, perché si schiuda in un pulcino. Eppure quante volte il nostro ragionamento è stato frainteso. Tante vite sprecate, si potrebbe dire, nell’inutile tentativo di spiegare l’assolutamente semplice.
Il ricordo torna indietro nel tempo e si riflette in un bisogno estremo di chiarezza. Il Mito di Leda sarà l’esempio emblematico di tale verità. Leda fu amata da Giove sotto forma di un Cigno e depose due uova, frutto dell’amore divino, da cui scaturirono i dioscuri Castore e Polluce. Il mito insegna che il connubio dell’umano col divino rappresenta il primo passo nell’espressione angelica dell’anima. Il pensiero divino non si può raffigurare in un uovo, se mai si rappresenta nell’uccello che più intuitivamente richiama l’aspetto di un dio: il cigno.
Il Cigno-Giove espleta dunque i suoi bisogni naturali in Leda e semina la donna come animale e non come uomo. Il che significa che l’impulso dell’istinto, concepito in forma di volatile, diviene il propellente dell’anima nel suo aspetto generativo. Il seme del Dio, proprio come avviene in Natura, deve generare un organismo animale, non secondo un meccanismo umano, ma divino.
L’uovo è tradizionalmente rappresentativo di un’idea di unità. Essendo l’insieme di più componenti, tutte essenziali per la formazione dell’embrione, esso rappresenta un classico esempio di sincizio. Il sincizio-uovo comprende l’albume, il tuorlo e il germe. Il guscio è la protezione materiale del seme nel procedimento di fecondazione. Separando il tuorlo dall’albume, il prodotto del concepimento non si costituisce, venendo privato di ogni possibilità di nutrimento.
Il secondo esempio di amore, secondo i segreti dell’Ermetismo, consiste nel fatto che il seme del Dio, ossia l’impulso del sentimento, si deposita nell’anima, dove esplode nella formazione di un embrione completamente nuovo e non individuabile in nessun aspetto dell’intelligenza umana. Il sincizio-anima, protetto nell’inconscio dal tuorlo dell’intelligenza e separato in varie proiezioni: bianche (o albuminose) e nere (o esterne all’uovo-anima), diviene produttivo di una consapevolezza diversa, assimilabile al nuovo concepito, l’uomo vero, il Figlio dell’Ermetismo.
Si tratta di comprendere intuitivamente la verità, senza farsi influenzare dal ragionamento. Il tuorlo protegge il germe dell’anima, mentre l’albume lo nutre. In campo naturale ogni impulso dell’animale può, ed anzi deve tradursi in un’inseminazione, proprio come nel caso di un volatile il connubio col gallo genera il pulcino. E poiché la sessualità si interpone tra il sentimento e la fecondazione dell’anima, il problema diviene quello di disancorare l’istinto della riproduzione, nei suoi meccanismi sessuali, dal più esplosivo e magico potere della generazione interiore.
Ci rendiamo conto di esprimere concetti che potrebbero apparire strambi. Ma il senso del ragionamento risulterà più chiaro in seguito. Il Mito di Leda insegna che la sessualità, nel senso con cui generalmente si intende, non c’entra affatto. Neanche il piacere c’entra. Giove assume le sembianze di un Cigno, si trasforma ossia nella forma innocente e bianca dell’impulso riproduttivo. Il seme del Dio dà vita ai dioscuri, Castore e Polluce, due semidei. Il bisogno di procreazione traduce l’utilità della trasmutazione interiore dell’iniziato, purché l’impulso alla procreazione sia ricondotto alla sua più elevata e divina influenza.
Amonosis