L’iniziazione dell’uomo interiore

I

Vi parlo come un esponente della medicina tradizionale, essendo io un ricercatore della verità: naturalmente della verità che più si addice al mio temperamento ed alle esigenze della mia Anima.
Entro così nel tema di questo mio Scritto, che riguarda l’Iniziazione dell’uomo interiore e che svilupperò cercando di non invadere il campo della psicologia, ma illustrando i risultati di una mia ricerca interiore che si è svolta nella scia di una Tradizione antica. La mia prima affermazione è questa: L’Uomo interiore vive nell’Anima umana. Dunque, analizziamo l’Anima!
Dal sanscrito a tutte le lingue indoeuropee, la radice di Anima porta all’idea del soffio, del vento e della vita. “Anemos” in greco vuol dire soffio, vento, aria e – per traslato – la parola indica la vita, vita dal latino “vis”, ossia forza di vivere. L’Anima è pertanto il nucleo vitale dell’uomo, è ciò che infonde la vita nel corpo e, come Giano, possiede due facce: la prima è l’Io cosciente, la seconda è l’inconscio.
L’Anima è l’uomo!

Tutti sanno che l’incosciente condiziona l’uomo in ogni momento della sua esistenza, conferendo una particolare tonalità alla sua vita affettiva e mentale.
Usando parole semplici, l’inconscio è la zona interiore di riserva delle idee e delle sensazioni, che fotografa ogni percezione, ogni pensiero, ogni sentimento e dalla quale la nostra coscienza umana attinge il ricordo di tutte le cose viste e conosciute coi sensi fisici. Ed è la parte più misteriosa del nostro essere, la camera oscura dei nostri prodotti di origine sensoria, tanto di questa vita che delle precedenti. Quando parliamo, evocando contemporaneamente parole, idee e suoni, quando provvediamo ai nostri bisogni più umili, o quando – ragionando – associamo idee complesse, noi non facciamo che attingere continuamente, per mezzo del meccanismo della memoria, all’immenso serbatoio dell’incosciente.
Molti Studiosi hanno tentato di decifrare l’Universo psichico dell’uomo, per trovare un balsamo alla sua infelicità. Tuttavia, si è visto che utilizzare i metodi dell’analisi scientifica in campo psicologico, senza conoscere i meccanismi che regolano i processi inconsci, rappresenta spesso un compito arduo e deludente.
Probabilmente – allora – sarebbe meglio rinunciare alla pretesa di analizzare i fenomeni psichici col distacco dello scienziato, che esamina al microscopio gli agenti patogeni di una malattia.
Un tempo, gli antichi Iniziati sapevano come fare per entrare nell’Anima dei loro contemporanei! Utilizzando un metodo soggettivo di analisi, essi cercavano di vivere le esperienze interiori che segnavano la maturazione psichica dell’essere umano, conservando nello stesso tempo l’imparzialità di giudizio che era necessaria per comprenderne i meccanismi. Essi cioè, con l’aiuto di particolari tecniche psichiche, partivano per un viaggio misterioso all’interno di se stessi, discendendo negli inferi dell’incosciente per impadronirsi dei segreti dell’Anima e poi, divenuti saggi, applicare le conoscenze apprese a vantaggio di tutti gli esseri umani.
 

II

Penetrare nell’inconscio è come affrontare il “mare magnum” della vita universale con una barchetta a remi. Eppure è nell’inconscio che devo condurvi, se voglio farvi trovare il vostro Uomo interiore, che forse ascolta le mie parole con disappunto, pensando di non avere altra scelta ormai che di farsi avanti, per chiedervi il suo compenso in oro e pietre preziose, che sono il vostro amore e la vostra vita spirituale.
Nella mente inconscia sono racchiuse non soltanto idee e parole, ma anche le vostre vite antiche, e se già altre volte siete stati sulla terra, la vostra Anima ne porterà certo in sé i segni. Nell’Anima sono contenuti i ricordi di tutto quello che siamo stati, ed ogni forma interiore antica rivive in noi, quando l’esperienza di vita fa scattare il meccanismo dell’automatica rievocazione inconscia di idee e di emozioni. Forse i misteri dell’uomo si trovano nel sesso degli angeli ed io, col pensiero al Dio dell’Anima umana, vi chiedo scusa se abuserò della vostra pazienza.
Rispettare la sensibilità di chi legge o ascolta è più importante – per me – che rispolverare i miei pensieri, per propinarveli con l’odioso sapore di ogni apologia di teoremi indimostrabili.
Vi sono molte voci contrarie all’idea della Reincarnazione e non me ne stupisco, perché so che ogni persona sensibile vorrebbe sopravvivere alla morte con il suo patrimonio intellettuale integro, conservando immutati i pensieri e gli affetti, continuando ad occuparsi dei suoi cari e deponendo la sua volontà ai piedi del buon Dio.
Però non credo molto nell’immortalità senza condizioni!
Per me l’eternità è la conquista di una lunga serie di esistenze, che temprano l’Anima e la conducono – progressivamente – verso l’integrazione nei suoi poteri autentici e verso la sua Consapevolezza Solare, nell’unità eterna dell’Io Angelico che vive nel corpo. Ma l’eternità è una parola troppo grande, per cercare di penetrarla nel suo vero significato.
Possiamo forse vivere senza il timore della morte?
Eppure ci preoccupiamo tanto dell’immortalità e di come rendere eterni i nostri piccoli pensieri e sentimenti, ritenendo spesso di essere quello che non siamo! Ma non sempre i desideri si realizzano!
E se le cose stessero diversamente?
E se il passaggio da un corpo morto all’utero di una madre fosse un fatto repentino, immediato?
E se invece di un’Anima, come generalmente si intende l’Anima, venisse fuori un seme, un atomo misterioso che compendiasse tutta l’esperienza della vita passata? Un germe, che avesse il potere di cadere in uno stato letargico, finché un atto copulativo non lo attirasse nella voragine venerea per risvegliarlo e determinarlo al compimento della sua auto-creazione?
Ma questo è solo il mio punto di vista ed io devo parlare dell’uomo interiore!
Quello che importa è che oggi la morte non sia qui, ed io ne approfitterò per fare un appello alla vita: questo è il nostro mondo! Allora viviamo nel presente ed accettiamo la fede nell’invisibile nel solo senso possibile: amando la vita e credendo in un Ordine Superiore che assegna a ciascuno il suo posto nell’Eternità.
Ritornando all’uomo interiore, tutti possono fare la conoscenza di questo personaggio misterioso e sono in grado di capire quando si manifesta.
Ma come?
Certo non serve l’unzione di qualche santone orientale, o di una mente superiore dotata di poteri psichici!
Non vi è che un sistema ed è un sistema antico, ossia l’Ermetismo, o Scienza dell’Anima, o Piccolo Arcano di Vita Superiore riesumato apposta per voi.
Ma che vuol dire questo, che se si accetta l’Ermetismo come filosofia di vita si diventa immortali? Magari! Ed io sarei allora un Santo, venuto per illuminare la strada a chi ha bisogno di luce e di verità! Ma non è così! L’Ermetismo non si spiega, come faccio io coi miei sogni, che sono tangibili solo per me. L’Ermetismo si trova in se stessi e si applica all’uomo per trasformarlo in un Essere Superiore.

 

III

Ma ritorniamo all’uomo interiore.
Vi sono molti segnali che indicano l’esistenza nella nostra mente di un Essere diverso dall’immagine che abbiamo di noi stessi: si tratta generalmente di impulsi e di stati interiori che brillano di luce propria, nel senso che sono indipendenti dalla volontà e dalla coscienza.
Credere in Dio rappresenta un bisogno inconscio, che si manifesta in molti uomini indipendentemente dalla loro appartenenza ad un determinato credo politico o ambiente sociale. Anche l’esperienza della morte mistica, tipica degli Asceti e dei Santi, è un processo che si sottrae alla comprensione umana, nel senso che non rispetta i principii della consapevolezza: processo di evoluzione psicologica, ma anche di grave crisi spirituale che prelude ad un nuovo equilibrio interiore e a stati di vibrante esperienza mistica.
Alcuni uomini vivono la loro vita senza problemi, concentrati nella loro dimensione materiale, ma un giorno, improvvisamente abbandonano i loro antichi interessi per vivere nella essenzialità delle cose semplici, totalmente dimentichi del loro passato.
Talvolta vi sono esseri che hanno seminato intorno a sé angoscia e sofferenza, ma che alla fine, senza temere la morte, santificano se stessi nel martirio quando un’intensa esperienza interiore risveglia in loro il senso del sacrificio e dell’amore altruistico. Una spiegazione di queste diverse espressioni umane, talora strane o paradossali, può essere trovata solo ammettendo che nell’incosciente viva un altro uomo, una distinta personalità, un insieme di forme psichiche e di tendenzialità naturali organizzate in un vero Io personale, anche se le sue manifestazioni nella coscienza sono sporadiche e frammentarie.
Questa Seconda Natura dell’essere umano diviene capace – come ho detto – di trasformare il mistico in credente, il vile in eroe, l’uomo comune in Iniziato quando, per oscure motivazioni, essa diviene dominante ed acquista il controllo sulla personalità.
Se crediamo che l’uomo sopravviva alla morte e che la reincarnazione sia non solo una ipotesi, potremo dunque attribuire al nostro uomo interiore i caratteri dell’Uomo Storico, del nostro avo antico, dell’Essere che ha attraversato il baratro dell’evoluzione passando di vita in vita e trasformandosi da semplice anima embrionale in essere umano.
 

IV

Dunque, l’uomo storico!
Chi sia realmente questo Essere Occulto non è facile capirlo, e quanti sostengono di penetrare nelle profondità dell’essere umano per leggervi come in un libro stampato, non sono che degli illusi. La comprensione interiore è propria del saggio, e solo questi sa interpretare nel giusto modo i segnali che pervengono dall’Anima e che si manifestano attraverso sogni, intuizioni o visioni fugaci. L’uomo storico è la nostra Anima Solare involuta in un nembo di nera nebbia, che le molteplici esperienze di vita hanno lentamente formato, costruendo giorno per giorno le sue attitudini e colmando così l’abisso tra Spirito e materia.
La storia della vita passata è incisa in noi sillaba a sillaba. Non è il Karma buddista. È la memoria istintiva di tutti i dolori, di tutte le pene, di tutti gli spasimi, la quale ripudia ogni rifiorire di vecchie litanie di privazioni e di sacrifici, e che aspira solamente ad una concezione di vita di uomini associati, dopo che si sono integrati nei loro poteri naturali. Se accertassimo, con un’anagrafe occulta, che tutti noi siamo sempre gli stessi sotto maschere diverse, ci potremmo mettere d’accordo per renderci la vita meno aspra. Coefficiente di vita superiore, la mentalità antica emerge nei momenti di ansia e di forte emozione con impulsi e manifestazioni istintive, comportandosi come una seconda personalità o come più mentalità che si alternano secondo le circostanze della vita ed i meccanismi evocativi dei contenuti inconsci. Egli è la voce della nostra coscienza morale, l’antenato che ci ascolta pazientemente infondendoci amore e tenerezza, o generando in noi paure, specie quando non lo ascoltiamo e cerchiamo di farlo tacere.
Mi rendo conto che molti di voi saranno perplessi: d’altra parte, se un Angelo esiste nel corpo, Egli dev’essere tanto superiore alla mente umana da rendere possibili in noi manifestazioni inconsuete, consentendoci un approccio completamente diverso ai processi conoscitivi. L’esperienza di vita indica infatti che, di tanto in tanto, emergono nell’uomo stati di particolare lucidità, una sorta di facoltà misteriosa e imprevedibile, la quale può manifestarsi secondo una scala di valori da zero all’infinito, caratterizzando nella sua massima espressione l’uomo evoluto, intelligente e capace di facoltà straordinarie.
Tutti nella loro vita hanno sperimentato quel particolare stato in cui un lampo di intuizione illumina, come un raggio di sole, gli ordinari processi mentali e nel quale avviene come se il pensiero si dinamizzasse, al punto da diventare capace di potenzialità insperate.
Il medico alle prese con un caso disperato, che improvvisamente intuisce la vera natura di una malattia fino ad allora non compresa. Il fisico che non riesce ad estrapolare dai dati di laboratorio la legge determinante i fenomeni osservati, e che in un solo istante percepisce chiara la soluzione del problema. Lo scrittore che nonostante i suoi sforzi immaginativi non riesce a dar vita ai suoi personaggi, e che in pochi istanti vede scorrere dinanzi agli occhi l’intero svolgimento della trama.
È come se la vita psichica dell’essere umano fosse illuminata, di tanto in tanto, da momenti di particolare lucidità, nei quali il pensiero, svincolandosi da ogni logica razionale, vola libero per abbracciare sinteticamente le cose, stabilendone le intime connessioni e mettendo a nudo l’essenza dei problemi.
Nell’uomo comune, questa facoltà straordinaria, quando si manifesta, è di aiuto nell’affrontare i problemi della vita, nel lavoro, nella famiglia e nella società. Nell’individuo più elevato, filosofo, artista o scienziato, essa è la fonte da cui scaturiscono le dottrine più originali, le scoperte più utili ed ingegnose, le opere d’arte più sublimi.
Quanto più in alto si eleva la ricerca investigativa dell’uomo, tanto più profondi, straordinari ed essenziali sono i contributi ai progressi dell’umanità dell’Intelligenza intuitiva, la quale, nella sua massima espressione venne detta Ermetica o Mercuriale, potendo assumere i caratteri di Corpo Mobile, che gli antichi Egizi raffigurarono plasticamente nell’Ibis, uccello migratore sacro a Thot che, col suo volo maestoso, annunciava ogni anno il ritorno dell’inondazione e della fertilità nei campi.
Ma perché Intelligenza Ermetica?
Ermes è il nome greco che corrisponde al latino Mercurio, l’astuto Nume tutelare di commercianti, avvocati e truffaldini, dei quali dei quali si credeva esaltasse le doti di astuzia, sottigliezza e perspicacia. In campo filosofico, Ermes fu l’ispiratore della capacità penetrativa più elevata della mente umana, il Messaggero degli Dei, l’intermediario celerissimo tra mente e mondo ultrasensibile, dal quale tornava per offrire agli uomini doni preziosi.
Gli antichi Egizi lo venerarono come Anubis, protettore della buona sepoltura, ma anche come Dio della scrittura, ossia della capacità mediatrice della mente umana di tradurre in linguaggio le impercettibili vibrazioni del pensiero.
Nella tradizione cristiana, Hermes venne rappresentato come lo Spirito Santo, il Colombo messaggero di Luce che l’iconografia sacra pone sul capo del Cristo e degli Apostoli. E fu anche il Lucifero portatore di Luce, il più bello e potente tra gli Arcangeli, che la Volontà Divina sprofondò negli abissi dell’Inferno, per avere osato donare agli uomini i sacri Riti dell’immortalità.
In ogni tradizione sacra, esiste il riferimento a questa componente della psiche umana che può trasformare l’uomo in un essere superiore, se egli, percorrendo la strada della conoscenza, sa rendere stabile e intenso lo stato di mercurialità, che rappresenta l’esponente più avanzato dell’individualità umana.

 

V

Ritornando al nostro tema, che cos’è allora l’Iniziazione dell’uomo interiore?
Non è che l’inizio, il cominciamento di una strada luminosa, di un percorso dell’Anima che conduce dapprima a prendere coscienza dell’uomo antico, e dopo a trovare la formula giusta per integrarlo nella propria coscienza, creando uno psichismo nuovo, intelligente e superiore.
Quindi solo integrando profondamente il pensiero individuale con l’inconscio, inteso come individualità storica, è possibile realizzare se stessi in un Ente immortale. E solo purificando l’intelligenza dalle forme corporee, ossia distruggendo progressivamente il Sé che vive e si configura nella materia, si può trovare la strada della propria integrazione e vivere per sempre nell’unità della propria Anima antica.
Quando questa suprema sintesi sarà compiuta, l’Ermete parlerà, e vibrerà irradiando il suo magnetismo, che è magnetismo di amore e di volontà, che è forza di vita ed energia riparatrice, capace di ridare la salute ai corpi, nei quali il segno malefico della mente aveva stabilito lo squilibrio e l’infelicità.
Così, dal vortice intelligente di quell’Anima, restituita all’integralità dei suoi poteri angelici, prenderà vita la Medicina Ermetica, o Medicina Dei, e sarà possibile, all’uomo evoluto, di curare le malattie nella sintesi dell’unità filosofica dell’essere umano, ridonando all’unità inconscia dell’ammalato la felicità e la volontà di vivere.
Si tratta di un bel programma!
Ma tra il dire e il fare, c’è di mezzo l’Oceano Antartico o il Mare Astrale con tutte le forze inconsce dell’Universo. E per sapere se le mie sono soltanto utopie, non resta che provare.
Ma chi può osare tanto?
Solo coloro che sono adatti in senso ermetico, ossia che posseggono una predisposizione inconscia alla maturazione psichica secondo i teoremi che ho esposto!
Si tratta di cambiare personalità, di modificare il proprio pensiero aprendolo a percezioni straordinarie ed a stati di consapevolezza superiore, trovando magari un’antica ricetta alchemica che possa aiutare per il raggiungimento dello scopo.
Tutti sanno cos’è l’Alchimia.
L’Alchimia, o Ars Regia, faceva parte dell’Ermetismo ed era depositaria degli insegnamenti Egizi, usati dagli antichi Ierofanti per trasformare i Re-Sacerdoti in Numi viventi.
La Materia alchemica, uscita dai forni utilizzati per la distillazione, serviva per trasmutare il piombo in oro.
Ma il piombo di cui veramente parlavano gli Alchimisti non era altro che la mente umana, mentre l’oro alchemico era quello dell’Intelligenza Solare depurata di ogni impurità metallica, ossia dal pensiero corrotto da influenze emotive, psicologiche e sensoriali. Secondo i Maestri Alchimisti, gli uomini erano metalli vili, cioè mentalità comuni, e per trasformarli in oro, ossia in pure intelligenze, occorreva un processo trasformativo il cui fermento era una Pietra capace, se assunta in piccole dosi, di trasmutare la materia umana in Spirito Intelligente. Per gli Alchimisti, l’oro era l’integrazione dell’uomo.
Vi è un solo modo – quindi – per realizzare le promesse dell’Alchimia, trovare la Pietra dei Filosofi e utilizzarla per trasformare il proprio pensiero in un’Intelligenza Superiore.
La Pietra Filosofale è una leggenda: non si trova per strada e si deve cercare per anni e anni, bussando alla porta dei pochissimi che sono giunti alla vera conoscenza.
Se volete provare a trasformare voi stessi, cercate perciò un Saggio – se esiste – che possegga la Pietra, e poi – se la otterrete – siate pronti a sfidare l’Ignoto e a confrontarvi con l’uomo interiore.
E se ci fossero tra voi volontari disposti a rischiare la vita, e non solo quella terrena, sono pronto ad aiutarli, consigliando loro cosa fare per non essere trasformati – per direttissima – in vile materia organica.
Ma poiché dubito di trovare chi si affidi alle mie cure, sono costretto a concludere qui, e non mi resta che invitarvi tutti nel sogno di una vita superiore, dove, se vorrete, vi ospiterò con i miei antenati, in attesa che il vostro Uomo interiore, finalmente sveglio, non si ricordi dei suoi sogni.

 Krejis