Miscellanea ermetica – parte II

III

  

Ho fatto più volte riferimento al Corpo Lunare, che rappresenta l’obiettivo principale della purificazione ermetica. Tuttavia spesso non si hanno le idee chiare su cosa in effetti sia questo secondo corpo che racchiude la sensibilità profonda dell’essere umano, comprendendo l’inconscio animale e le misteriose correnti energetiche che definiscono l’antenato dell’uomo vivente, ossia l’Uomo Storico.

È pertanto mia intenzione illustrare le principali proprietà del Corpo Lunare, che possiede tali caratteristiche da stupire per le sue potenzialità, essendo composto di materia eterea, sottile, vero involucro invisibile, nel quale risiede l’Intelligenza dell’uomo.

Secondo la dottrina ermetica i tanti fenomeni soprannaturali che la Parapsicologia investiga non sono che le diverse manifestazioni del potere plastico e trasformativo del Corpo Sidereo, mutevole, cangiante e docile all’imperio della volontà, com’è dimostrabile dai fenomeni di suggestione, semplificati dagli stati di trance ipnotica o dalle suggestioni collettive che caratterizzano, talora drammaticamente, alcune fasi storiche dell’umanità. Alimenterei tuttavia false speranze, se non chiarissi che i poteri psichici sono preclusi alla maggiorparte degli uomini, perché il Corpo Lunare esiste in loro soltanto in abbozzo, non essendo sviluppato in un organismo completo e maturo nelle potestà che gli sono proprie.

Le strade iniziatiche di un certo valore tradizionale hanno come meta quella di realizzare un Corpo Lunare forte ed equilibrato, obiettivo che esse raggiungono sottoponendo il discepolo ad un programma di pratiche mentali e fisiche, che ne rinforzano la struttura interiore fino al raggiungimento dello scopo.

La Strada Isiaca si propone la finalità di sviluppare il Corpo Lunare attraverso un’opera di progressiva purificazione, in modo da farlo divenire ricettore passivo di forze ed influenze caratterizzanti lo stato isiaco, determinanti nel soggetto l’intuizione o la visione di mentalità diverse. L’isiaco sviluppa cioè una medianità passiva attuando, con l’ausilio di Intelligenze extra-umane, i fenomeni che sono propri di un Corpo Lunare sviluppato. Pertanto la Strada Isiaca non consiste che in una lunga preparazione di vita e pratiche purificatorie, il cui risultato è la formazione di un secondo corpo definitivo e immortale. Essa conduce alla formazione di un tipo umano evoluto che riassume, nel piccolo del suo corpo, le possibili espressioni dell’Intelligenza Divina nelle sue fasi o temperature variabili. Nell’uomo che segue la Strada isiaca, l’anima si struttura lentamente in modo da divenire la parte inconscia dell’Universo materializzato nel corpo, ricettacolo di influenze superiori e mediatrice di Intelligenze evolute. Nell’uomo purificato tali influenze provocano l’insorgere di stati di Mag passivo, durante i quali l’essere umano, unitamente alle forze che intervengono in lui, vibra di amore fraterno e aiuta il progresso dell’umanità, facendosi tramite delle Intelligenze che, tramite il suo Corpo Lunare, agiscono per opere di bene o per aiuto ai sofferenti.

Iside nasconde l’arcano incomunicabile delle forme manifeste in Natura, che genera purissime nel cuore del neofita della Magia templaria. Senza la protezione della Dea, l’aiuto divino si trasforma però in un’influenza malefica, che agisce provocando la rovina delle anime che in condizioni di non completa purità si abbandonino alla medianità passiva, aprendosi all’influenza perversa di Mara, Dea lunare dell’impudicizia e della lussuria. Il lettore non confonda Mara con Maria, ossia con la concezione del Corpo Lunare puro e immacolato, mentre la prima degrada l’uomo sensibile a medium delle forme involute, delle quali traduce la vomitevoli falsità. Lo spirito dell’errore parla attraverso questi esseri dalla medianità pervertita, il cui destino è di divenire trastullo di forze involute nella materia o di veri e propri demoni. Tuttavia nell’uomo puro, che si sviluppi sotto la guida ferma di un vero Maestro, il pericolo che incombe sugli imprudenti che tentano senza la dovuta preparazione è un rischio trascurabile.

Il secondo canale di sviluppo della psiche umana è la Teurgia, che mira a produrre un Corpo Lunare forte e completo non attraverso pratiche isiache, bensì mediante l’intervento attivo e cosciente dell’Intelligenza, la quale, risvegliata con le pratiche dell’iniziatura solare, agisce secondo la legge del Sacro Tetragramma, proiettando attivamente il suo potere in modo da formare un Corpo Lunare luminoso e docile alla volontà dell’Iniziato. Non mi dilungherò su questo secondo aspetto della pratica superiore, che rende l’uomo simile a un dio. Beato colui che saprà decifrare le antiche ricette alchemiche leggendo il difficile cifrario dei Maestri alchimisti, se il coraggio e la fede in Dio non lo abbandoneranno troppo presto!…

In ogni caso sia la Strada Isiaca più facile ma più lunga, che la Strada Solare relativamente più breve ma più pericolosa, conducono al medesimo risultato, ossia alla creazione di un Corpo Lunare capace di resistere alla seconda morte e non deperibile con la distruzione del corpo.

Quando il Maestro decide di aiutare un discepolo, agisce modificando gli aspetti della sua mentalità che possono ostacolarne il progresso. Con sua la volontà egli influisce sul Corpo Lunare del novizio, influenzandone la sensibilità e immettendo nella sua anima pensieri luminosi che col tempo daranno i loro frutti. Il Maestro svolge quindi un ruolo essenziale nello sviluppo psichico di quanti confidano in lui, rappresentando il centro vitale della Rosa Mistica, ossia della Catena Iniziatica della quale i discepoli sono i petali.

All’inizio il Maestro sottopone il discepolo a un regime di pratiche che riguardano soprattutto la sua anima, allo scopo di liberarla gradatamente dal riflesso condizionante della marea sensoriale. La sua intenzione è di farne un’anima pura, illuminandone la visione interiore con precetti e insegnamenti che, per essere stati rinforzati dalla volontà di coloro che li hanno utilizzati, sono divenuti Forze intelligenti, capaci di coinvolgere profondamente la psiche sino a condurla al risultato voluto. Non sempre però il discepolo è sensibile alla semina intelligente che il Maestro opera nella sua mente. All’inizio egli non ama che se stesso, ascoltando solo la voce dei suoi pensieri. Tuttavia in seguito, entrato in vibrazione con la mente occulta del Maestro, egli lo amerà come un amico, rivelandogli i suoi pensieri più intimi. Nel suo stato di apertura mentale, chi volesse agire sulla mente indifesa del discepolo per piantarvi altri semi, potrebbe farlo facilmente. Occorre dunque aver chiaro il concetto che il Corpo Lunare è sensibilissimo all’azione della volontà, di chiunque sia in possesso di un temperamento energico e impositivo.

Perché l’azione della suggestione diventi efficace, è necessario che lo stato mentale sia improntato alla paura o alla forte emozione, perché il timore, come la gioia, determina uno squilibrio nel Corpo Lunare sottraendolo al controllo della volontà. Uno dei meccanismi attraverso cui procede l’ossessione, è lo stato terrorizzante che si determina in coloro che a torto o ragione sospettano un maleficio; ed uno dei mezzi più sicuri per portare a buon compimento tali infami pratiche è di far conoscere alla vittima inerme, attraverso oggetti rituali e immondi, che un’operazione di malefizio o una fattura è stata perpetrata.

Il Maestro non è però il tipo d’uomo che si approfitta della particolare vulnerabilità del discepolo, nel suo stato di passività.

Al contrario, molti sedicenti Iniziati, a conoscenza del potere suggestivo della parola pronunciata con intenzione, si servono dello stato di dipendenza, proprio di coloro che iniziano la strada, per sottometterli al loro controllo, utilizzandoli per bieche finalità. Le cronache giornalistiche riportano spesso gli esempi di come si possa, da parte di individui intensamente magnetici e dotati di forte personalità, plagiare la mente di uomini ingenui e per il resto intelligenti e sensibili.

L’altra caratteristica del Corpo Lunare è la sua plasticità, nel senso che esso può assumere le fisionomie più diverse. Le storie di fattucchiere e maghi neri trasformati in lupi, gatti selvatici o uccelli rapaci, che fanno sorridere per la loro apparente assurdità, sono talvolta più reali di quanto non si creda. Potendo il Corpo Lunare in particolari stati di esaltazione assumere qualunque forma, proiettandosi a distanza dal corpo in stato di trance per partecipare a cerimonie magiche o per agire su esseri inermi. I sabba delle streghe, ai quali si davano appuntamento gli adoratori delle divinità telluriche e del Diavolo, erano il più delle volte convegni di Corpi Lunari con apparenze mostruose o animalesche i quali, danzando intorno al noce della tradizione stregonesca, improvvisavano rituali evocatori mentre i corpi, spalmati di unguenti allucinogeni facilitanti lo sdoppiamento, giacevano immersi in stato catalettico.

L’adattabilità del Corpo Lunare è però molto più ampia, potendo assumere l’atteggiamento morale e psichico di un determinato modello umano o divino. L’imitazione di Cristo, semplificata dagli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola; le meditazioni sulla passione e crocifissione di Gesù, l’aspirazione alla beatitudine eterna, il disprezzo per i beni materiali, tutto quanto costituisce l’insegnamento cristiano, vissuto attraverso pratiche di immedesimazione, rinforzate dalla visualizzazione di scene evangeliche e amplificate da uno stato di esaltazione psichica, hanno l’effetto di modificare progressivamente la sensibilità del fedele plasmandola a immagine del Cristo, che prende possesso del suo corpo e della sua mente guidandone la vita e i pensieri. Poco per volta è come se l’immagine divina prendesse vita nell’anima pia, che assimila così gli insegnamenti e i precetti morali della Religione, facendone una sua seconda natura, che nei più fervidi diviene dominante, mentre nei tiepidi rappresenta un aspetto marginale della personalità, che può emergere in varie circostanze della vita sotto forma di crisi mistiche oppure, in momenti di particolare pericolo, sotto forma di appelli disperati alla Divinità. Nei tipi più santificati l’imitazione di Cristo può giungere a ripercuotersi sul corpo fisico, come nel caso delle stigmate e dei processi di putrefazione parziale o di mummificazione spontanea tipici di molti beati della Chiesa Cattolica, che indicano la creazione, nel Corpo Lunare, di un Cristo interiore che riproduce, anche nel corpo, gli atteggiamenti e le ferite solitamente attribuiti al Nazareno.

Non intendo affrontare in questa sede il problema della Religione intesa nei suoi aspetti psicologici, ma sottolineare l’influenza che l’insegnamento della dottrina cristiana e la vita ascetica possono avere sul Corpo Lunare, plasmandolo sul modello del Cristo.

Padre Pio da Pietralcina rappresenta un altro esempio, a noi molto vicino, di un uomo santo e stigmatizzato che per tutta la vita non ebbe altra ambizione che vivere secondo il modello di Gesù, non avendo nel cuore che il Crocifisso, pietra angolare della sua personalità e della sua interiorità lunare. Egli visse e morì da imitatore del Cristo, del quale ripetette persino i miracoli. E come il Cristo venne tentato da Satana, che gli offrì il dominio del mondo in cambio della sua anima, allo stesso modo il Fraticello di Pietralcina venne ossessionato dal Demonio, che lo tormentò con pensieri ossessivi e persecuzioni materiali. Non è certo mia intenzione profanare la memoria del santo, ma fornire dal punto di vista ermetico la spiegazione di apparenti prodigi solitamente attribuiti a Dio, che sembra ricompensare i suoi figli migliori col premio di ferite dolorose e atroci sofferenze. Resta il fatto che Padre Pio, in un’intera vita di dolore, realizzò senza volerlo lo stesso obiettivo delle antiche scuole misteriche, ossia la creazione di un Corpo Eonico, intendendo con tale termine un secondo corpo immortale e potente di realizzazioni in apparenza sovrannaturali.

Non bisogna sottovalutare l’importanza e la gravità di attacchi occulti, perpetrati da Entità dell’Astrale e possibili anche in chi intraprende la via dell’Ermetismo.

La drammatizzazione del proprio mondo interiore, nella componente discordante con le tendenzialità dominanti della personalità, può tuttavia condurre a personificare impulsi o idee non compatibili coi propri principi etici, trasformandole in demoni, fantasmi o in personalità alternanti ed ostili alla fede professata. La Demonologia è ricca di episodi di isterismo e di passioni sessuali in religiosi che, per non essere accettati dalla mentalità incosciente, fortemente intessuta di misticismo, si oggettivavano in apparizioni fantasmatiche o in sintomi di possessione diabolica, per cessare contestualmente alla distruzione di feticci, fatture o altri simboli del male. Dove finisca in tali casi il processo di autosuggestione e inizi la manifestazione effettiva di Entità extra-umane, nessuno può affermare con certezza. Tuttavia nell’uno come nell’altro caso le manifestazioni tangibili di forze, le materializzazioni, le levitazioni di oggetti o le ossessioni intervengono per il tramite del Corpo Lunare, sensibile e modificato nella sua reattività. Allo stesso modo è spesso difficile distinguere tra la massima espressione del male, il Diavolo, e alcune forme di malattia mentale e di schizofrenia paranoide nelle quali le manifestazioni, prevalentemente soggettive, sono indice di attività morbose del Corpo Lunare, che diviene incapace di distinguere le attività del pensiero dalle manifestazioni della realtà.

Riassumendo, se il Corpo Lunare diviene eccessivamente ricettivo alle influenze esterne, il soggetto può diventare docile strumento nelle mani di esperti manipolatori di anime. Se invece viene posto sotto la responsabilità di un uomo superiore, i messaggi che gli perverranno saranno solo di bene e di perfezione.

 

Per concludere questa puntata della Miscellanea Ermetica, tratterò dello Stato di Santità, che nulla ha a che fare con l’imitazione di Cristo, di Buddha o di Maometto, riferendosi piuttosto ad una particolare condizione del Corpo Lunare che prelude al pieno sviluppo dell’Intelligenza Mercuriale, riscontrabile in pieno solo nell’Iniziato.

La santità a cui mi riferisco non è quella dei santi del Cattolicesimo, né degli antichi rabbini, ma uno stato vibratorio dell’anima la quale, superati i limiti dell’ottica sensista, si muove in alto e in basso lungo lo spazio del pensiero, con una velocità sconosciuta all’individuo comune. Non si tratta dunque soltanto di purezza, anche se questa ne rappresenta la condizione, ma di qualcosa di più, di un modo di essere dell’anima umana, che diviene il Santo Discernente, l’Essere interiore che, ritratto dalla vita dei sensi, rivolge dentro di sé le condizioni vibratorie che normalmente riflette all’esterno. Lo stato di santità produce l’eletto, il saggio, l’illuminato al servizio delle forze evolutive della Natura, l’essere maturo per ogni ulteriore progresso spirituale. Il santo dell’iniziazione ermetica non è però ancora un Iniziato o un Mago. È il santo della religione cristiana con in più un sentimento di potere e di forza, che gli proviene dall’intima consapevolezza che solo la santità potrà garantirgli ogni ulteriore sviluppo. Il santo osserva l’opera di Dio, distinguendo tra l’uomo cosciente e l’uomo interiore ed avvertendo l’unità di tutte le creature nella Ragione assoluta del Pensiero Divino.

Egli non possiede che il suo amore per gli altri e la vita gli appare gratificante solo se vissuta nell’assoluta dedizione ai bisognosi e ai sofferenti. Quando ama, è perché sente che l’amore proviene da Dio, non per scopi materiali; e se congiunge alla compagna, è solo per procreare dei figli o perché sente che lei soffre a causa sua.

Non mi dilungherò ulteriormente sullo stato di santità, difficilmente raggiungibile dall’uomo con un Marte dominante, ma che nei tipi lunare e mercuriale può manifestarsi con caratteri di particolare intensità. Poiché la Luna è molto mutevole, lo stato di santità non si ottiene che nel tipo lunare medio, fumoso e influenzabile, mentre il mercuriale ha la Luna in contrasto col Sole, per cui non prende dalla vita che ciò che gli serve per primeggiare.

Il problema, apparentemente astruso, dei tipi psicologici nell’astrologia tradizionale come materializzazioni delle diverse qualità dell’anima umana, rappresenta un campo di studi molto interessante, che meriterebbe una più approfondita trattazione. Tuttavia, dovendo essere sintetico, mi limiterò ad alcune notazioni introduttive.

Il più importante tipo lunare è il Saturniano, dotato rispetto agli altri di più energiche possibilità di azione sulla materia, dovendosi intendere per tipo lunare l’individuo dotato di un secondo corpo forte e intelligente, capace di riflettere fedelmente la realtà fenomenica. Il tipo Solare è invece il più intelligente di tutti, perché possiede un mentale luminoso e una volontà potente. Più il Solare si impegna nell’azione, più acquista le caratteristiche del tipo Venusiano, che è quindi lo stesso Solare nell’atto di creare qualcosa di stabile e definitivo. Infatti il tipo Venusiano, costantemente alla ricerca del bello, non possiede alcuna forza che non gli provenga dal Sole. In altri termini il Solare diventa Venusiano se appetisce, mentre se pensa o ama, in modo da riflettere la realtà, si trasforma nel tipo Lunare, il quale è sempre il Solare divenuto passivo alle influenze esterne. Il Venusiano ed il Lunare rappresentano dunque aspetti funzionali dell’unico tipo Solare, potendo tutti i Solari presentare momenti di impulso venereo o lunare.

Quando è passivo il Venusiano gode della visione delle sue forme mentali, accettando passivamente la vita, ma ricercando in ogni evento il piacere e la gioia. Se però diventa triste, pratica le virtù opposte ed è negativo per gli altri, dei quali osserva malevolo i comportamenti per farne motivo di critica o pettegolezzo. Il Venusiano inquisitore decide invece della sua vita basandosi su valutazioni impulsive, inquisitore volendo significare ricercatore della verità, che per lui è però un’illusione, perché ciò che gli sta a cuore è l’azione in quanto tale, non le motivazioni per le quali agisce. Questa è in sintesi la descrizione del tipo Venusiano, piuttosto frequente e in genere ostile verso chi lo ama, specie quando l’amore diviene un mezzo di esaltazione delle sue qualità interiori e fisiche.

Tempo fa ebbi occasione di dilungarmi sul tipo Venusiano, che ritenevo interessante per la sua passionalità, ma anche per la capacità, se inserito in una corrente d’amore, di donare gioia e felicità. Tutti gli uomini dovrebbero sviluppare l’attitudine all’amore tipica del Venusiano, senza i relativi vizi, che lo rendono talvolta un soggetto pericoloso. Venere sorride sempre a chi sa darle piacere e quindi chi potrebbe, meglio di un Venusiano, essere in comunione con questa affascinante Dea?

Il tipo più frequente, dopo il Venusiano, è il Marziale, violento, agitato, volitivo ed insieme passivo, perché egli determina gli eventi, ma paradossalmente li subisce ossia ne diventa lo schiavo. Il Marziale ama e odia con la stessa intensità. Non è amico, se non valuta l’interlocutore per la forza delle sue idee, spesso divenendo servile con chi ama perché la sua forza non è determinata dall’intelligenza, ma da un Corpo Lunare volitivo ed energico. Il segno astrologico di Marte è un Sole con una freccia verso l’alto, che indica il potere generativo nell’atto di dirigere la sua forza nella direzione voluta dall’Intelligenza. Nel tipo Marziale puro la forza è maggiore e la capacità di determinare gli eventi è massima. Nel tipo misto la potestà magnetica è più debole, ma è più spiccata la sensibilità dell’anima.

   

  

IV

  

Continuando nella descrizione del tipo Marziale, ricorderò che l’essenza di questo tipo astrologico è la forza fisica, non nel senso di sola forza muscolare, bensì di forza nervosa, che egli utilizza con grande disinvoltura. Se amate un tipo Marziale, badate alle sue volontà inespresse, ai suoi desideri segreti, alle sue animosità, perché egli tende istintivamente a scaricare l’eccesso di forza sugli altri, spesso provocando danni fisici e morali. Irascibile e prepotente, il Marziale triste aspira al possesso e diviene facilmente schiavo di passioni febbrili, che spesso lo costringono alla violenza e al dolore. Se ama positivamente è invece il cavaliere ideale, perché unisce alla forza mentale quella fisica e dimostra una potenza virile e un’attività sessuale molto intense.

Il tipo astrologico più interessante è però il Gioviano, Giove essendo il Padre degli dei ed anche il primo tra gli altri segni. Il Gioviano non ama l’eleganza, ma se ne serve per raggiungere i suoi scopi; non possiede l’equilibrio del potere, ma raggiunge l’equilibrio attraverso il potere; non ama per il gusto di amare, ma perché l’amore gli consente di sentirsi un essere straordinario, che la Provvidenza ha generosamente fornito di doti fisiche e morali.

Il tipo Gioviano si serve insomma di tutti gli eventi, materiali o psichici, per esaltare la sua individualità e talvolta per provocare in sé una crisi interiore, che prelude alla sua rinascita su un piano più elevato.

A differenza di altri tipi, il Gioviano considera l’amore come un mezzo di elevazione spirituale, senza peraltro disdegnare la passione, nella quale indulge volentieri quando la sua ragione superiore gliene indica l’opportunità. Tuttavia non sempre questo tipo astrologico è positivo. Spesso ama per vanità e per esaltare il proprio ego, concedendosi per grazia, non per amore, e desiderando solo di appagare la sua vanità, non d i gratificare la sua parte più intima. Ciò nonostante il Gioviano è il tipo più adatto alla strada iniziatica, perché è il più riflessivo e il più attento alle modificazioni interiori che si alternano nel corso dell’esperienza.

Gli ultimi due tipi sono il Saturniano e il Mercuriale.

Il Saturniano agisce sempre per necessità. Non ama che per bisogno del suo organismo fisico, apprezza solo ciò che gli fa dimenticare i suoi crucci e non discerne altro che il suo interesse. Apparentemente noncurante verso gli altri, egoista negli affetti, egli cerca continuamente di affermare le proprie idee senza alterare il suo umore, che è improntato ad un pessimismo attivo, perché egli agisce comunque, senza lasciare spazio alla paura o all’incertezza.

Probabilmente il tipo Saturniano si applica all’amore con più energia del Marziale, ma ha una spiccata tendenza all’autodistruzione, perché quando ama soffre, non potendo realizzare che le sue naturali aspirazioni. L’aspetto masochista e vittimistico definisce il tipo Saturniano medio, che nella varietà triste agisce per impulso e provoca molto dolore, perché schiaccia coloro che ne intralciano il cammino.

Nel tipo Saturniano buono l’egoismo è invece mediato da una tendenza dolce e temperata al misticismo, di cui è capace fino al fanatismo.

Molti preti dell’Inquisizione furono Saturniani ed espressero la parte peggiore del loro tipo astrologico, divenendo spietati aguzzini e crudeli persecutori della verità.

Ma è solo nel tipo Mercuriale che ritroviamo ancora una volta il Sole della vita e dell’intelligenza, perché nel Mercuriale si incrociano le due correnti, lunare e solare, che divengono agenti diversi di un’unica mentalità. Il tipo Mercuriale non è dunque né un Solare né un Lunare, ma possiede entrambi i caratteri, in modo che è difficile comprendere realmente la sua natura, nel senso che egli agisce e si ritrae, aggredisce e fugge, è distratto pur essendo consapevole della realtà. Il Mercuriale ignora i sentimenti altrui, ma teme fortemente l’ansia e la depressione. Soffre per molti motivi, ma rifiuta l’idea della dipendenza e del dolore. Non è buono né cattivo, né elevato né basso, ma sempre egli è come la sua mente vuole che sia.

I tipi umani più spettacolari per la loro mutevolezza, i soli che possono con indifferenza alterare la verità secondo le loro intenzioni sono i Mercuriali, la cui fatale evoluzione è verso il tipo Solare o il Lunare, di cui col tempo tendono sempre di più ad acquisire i caratteri.

Nel campo iniziatico la tendenza mercuriale determina la forte ascesa del discepolo, se prevale la parte solare o lunare pura. Se però egli resta in una zona intermedia di espressione psicologica, la sua ascesi sarà caratterizzata da fasi alterne di idiotismo e iperattività, che non produrranno molti risultati. Il tutto è subordinato all’azione del Maestro, che può o meno far leva su una delle due metà, sviluppando il neofita lungo la strada isiaca o quella solare.

I tipi astrologici a cui ho fatto riferimento rappresentano le varietà più frequenti, o meglio le più frequenti apparenze, sotto cui si manifesta nell’uomo il Principio Intelligente, ciascuna delle quali è suscettibile di migliorare sino all’espressione del tipo puro di ogni varietà. Epperò, come ho detto, ciascun tipo non è che un aspetto parziale del Principio Intelligente il quale può, nella sua esplicazione umana, assumere varie connotazioni, che rappresentano altrettanti momenti della sua manifestazione, ciascun tipo astrologico tendendo, durante l’esistenza, a modificarsi spontaneamente o per effetto delle pratiche iniziatiche.

Nell’Iniziato i segni planetari sono invece tutti presenti, nel senso che l’Intelligenza può assumere tutte le parvenze astrali e i caratteri possibili, potendo esprimerli a volontà. Infatti ciascun tipo astrologico non è che l’apparenza variabile dell’unico tipo Solare, poiché il Sole dell’Intelligenza può esprimere, nella sua manifestazione visibile, diverse connotazioni psichiche, che nei tipi umani sono subordinate all’influenza planetaria sia al momento del concepimento che alla nascita.

Quanto ho detto non implica molto ai fini della iniziatura ermetica, perché l’Ermetismo possiede tecniche di ascenso magico in grado di superare i condizionamenti della personalità espressi nei principali tipi astrologici, moderando, attutendo, potenziando o integrando ciascun segno in modo da renderlo più consono alla strada iniziatica, elevando al contempo la parte cosciente e sviluppando di ogni tipo gli aspetti positivi e migliorativi.

Queste considerazioni ho voluto fare a beneficio di quanti ritengono che Ermetismo una filosofia astratta e non adeguata alle esigenze dell’uomo moderno. D’altra parte il carattere di scienza empirica, proprio dell’Ermetismo, deve indurre a riflettere sull’aspetto eminentemente soggettivo delle realizzazioni possibili.

L’Ermetista diviene infatti sperimentatore di se stesso, dovendo verificare, attraverso una corretta analisi, i cambiamenti che si manifestano in lui attraverso stati emotivi, pensieri e intuizioni luminose. Osservare neutralmente se stessi è difficile, a meno che il discepolo non sviluppi un’iniziale separazione, giungendo a percepire la voce dell’Ermete che lo consiglierà e aiuterà nella conoscenza di se stesso. Fino a quel momento dovrà essere il Maestro a intervenire, con la spiegazione delle fenomenologie sempre più complesse che attendono il discepolo lungo il percorso.

Il Maestro in genere apre a tutti, ma solo ai meritevoli offre la possibilità di iniziare le pratiche. La ragione è che il più delle volte il desiderio del discepolo è diretto a carpire al Maestro ciò che egli crede sia importante o che lo eccita emozionalmente per i risvolti medianici dell’attività magica. Tuttavia l’Iniziato non sempre predilige tale tipo di discepolo, il cui amore è viziato da una anomalia di fondo, che gli impedisce la comprensione della verità. Nel senso che egli è portato a ritenersi il più dotato tra coloro che gravitano nell’orbita del Maestro, difendendo la sua convinzione con giustificazioni che non sono sempre veritiere.

L’arroganza e la presunzione sono dunque il primo scoglio contro cui si infrangono le intenzioni dei migliori. Se il discepolo è invece più umile, anche se meno intelligente, il Maestro può aiutarlo deponendo in lui, con prudenza e gradualità, i semi del suo pensiero ed aspettando che germoglino.

Vi è però un ostacolo ed è la paura, una paura inconscia che può distruggere i vari tentativi di aiuto, facendoli abortire nel desiderio mentale. Questo tipo di discepolo aspira infatti all’evoluzione, ma non accetta di essere trasformato nella sua struttura psichica e la paura lo aiuta a rifiutare tutto ciò che potrebbe realmente cambiarlo.

Vi è infine il caso dell’uomo incerto, dubbioso, intelligente, ma senza fiducia nelle sue capacità. Un tipo siffatto non prende l’iniziativa, ma attende dal Maestro le pratiche e gli insegnamenti necessari. Le anomalie del suo carattere sono più gravi rispetto ai tipi precedenti, ma più di loro possiede la neutralità dell’anima, non predisposta alla paura o alla diffidenza nella buonafede del Maestro.

Questi esempi non hanno lo scopo di scoraggiare le persone di buona volontà, ma di far comprendere che un Maestro non accetta mai i più dotati senza temere il peggio, né da molta importanza all’abilità e alle doti psichiche, perché sa che l’unica dote essenziale per il progresso spirituale è l’amore.

 

L’ultimo punto che vorrei affrontare, prima di concludere questo capitolo, riguarda le Entità di tipo elevato, che sono proprie dell’Iniziato che ha realizzato la pienezza dei suoi poteri. L’uomo che scala una montagna non aspira che a sedersi vittorioso sulla vetta, per osservare dall’alto il mondo che ha lasciato per tentare l’ignoto.

Come l’alpinista scalatore di montagne, così l’Iniziato raggiunge la piena maturazione del suo Corpo Lunare, e in quello stato in cui dispone totalmente di se stesso, attiva il suo potere interiore, pronto a partire per le remote vette dalle quali potrà osservare l’anima di coloro che ama. Non come uomo, ma come Dèmone dell’aria, egli volerà sopra il mondo visibile e giungerà fatalmente dove la sua volontà lo conduce.

Il risveglio è sempre caratterizzato dal rifiorire di antichi pensieri, di stati d’animo ed emozioni dimenticate, che si ripresentano alla coscienza per rinfrancare la memoria sopita. L’evoluzione interiore porta al risveglio dell’Uomo Storico, frutto di tante esistenze che il destino rese felici o dolorose, ma il cui ricordo embrionale è sepolto nella mentalità occulta dell’essere umano, ritornato ancora una volta per vivere. Il rifiorire dell’Uomo Occulto mette in azione nuove forze nel Corpo Lunare, che viene spinto ad agire dalla volontà istintiva di rivedere coloro che traversarono, come fugaci comete, l’esistenza dell’Uomo Antico.

Così, quando il corpo dorme, mosso da una forza sconosciuta il Corpo Lunare si distacca e vaga verso regioni lontane, dalle quali – come un’aquila – osserva le realtà dello spirito, riconoscendo gli antichi amori, i figli e gli amici che la sorte gli aveva assegnato. Allora, vedendoli ringiovaniti nelle nuove vesti di carne egli è attratto e si avvicina, intrattenendosi con loro nell’intima comunione di un abbraccio ideale, rivivendo momenti felici, ricordi intensi, dolori penetranti, che ripresentandosi in rapidissimi flash fanno sì che incominci a ricordare.

Tutto si svolge all’inizio nell’oscurità dell’incosciente, nulla facendo pensare all’Iniziato che il suo Corpo Lunare, libero e sviluppato, parta così spesso per queste pietose missioni di amore e di reminiscenza. Tuttavia ogni giorno di più egli avvertirà strane vibrazioni, fremiti inspiegabili, richiami silenziosi e la sua anima esulterà di gioia alla visione di immagini sfumate; o gli sembrerà di ricordare profumi, sapori, emozioni, gioie che non appartengono alla sua vita cosciente. La memoria ricomincia e quando il processo è concluso egli vede chiaro il lungo e travagliato percorso evolutivo che lo ha condotto, attraverso mille esistenze, al punto in cui può guardare serenamente intorno a sé, spaziando con lo sguardo dell’anima fino al lontano orizzonte, oltre il quale non vi è che il niente.

Egli allora si desta e comincia a operare in campo astrale, perché diviene padrone del suo Corpo Lunare. Inizia così ad agire con calma e determinazione e tutti i miracoli che sembravano impossibili egli li compie, comprendendo intuitivamente le leggi che regolano la vita nel Mondo Invisibile. Può separarsi dal corpo conservando la consapevolezza del dove e del quando, orientandosi perfettamente nel medio astrale con la volontà sospinta dal desiderio. Può agire a distanza, come proiettore di forze su corpi animali o vegetali, determinando effetti fisici o psichici, agendo su altri Corpi Lunari ed inducendo modificazioni della sostanza astrale e corporea. Può assorbire l’energia da altri esseri, accedendo agli spazi senza confine del passato e del futuro, o conferire ad altri le sue potenzialità. Può materializzarsi, così da rendersi visibile; determinare la guarigione di malattie gravi o danneggiare volutamente la vita di altri esseri. Non esiste limite alle potenzialità di un Corpo Lunare perfettamente evoluto e completo. Ma senza l’Intelligenza, senza la guida ferma e decisa della volontà, non è possibile alcun progresso e il rischio di un’involuzione del Corpo Lunare è grave.

In conclusione il Maestro agisce sui suoi discepoli per spingerli al bene e all’evoluzione spirituale. Mai egli userebbe mezzi coercitivi della loro volontà, perché in tal caso li renderebbe passivi e privi di qualunque libertà di scelta.

Nelle fasi iniziali dello sviluppo psichico l’aiuto del Maestro è peraltro indispensabile, poiché altrimenti le possibilità di riuscita sarebbero minime e l’evoluzione spirituale resterebbe un’illusione.

Si ritiene che il Maestro sia solito interferire con l’astralità del discepolo, al fine di modificarne progressivamente la personalità, o meglio la componente inconscia più antica. Si tratta per gran parte di illazioni, considerato che la sola intenzione di chi aiuta un uomo a modificare se stesso è di far risplendere nella sua mente il Sole della conoscenza, in modo da eliminare ogni fattore in grado di alienare l’anima, disturbando l’evoluzione e creando sofferenze e debiti inconsci.

L’uomo interpreta l’esistenza in modo altalenante. Si ritiene autonomo e libero di scegliere, ma se il caso lo sospinge verso destinazioni ingrate, suole attribuire ogni responsabilità al Destino. Il Destino non esiste, si sostiene, nella speranza che l’uomo abbandoni l’inutile fatalismo e si dedichi all’azione, sospendendo ogni dubbio di fronte all’incapacità di determinare la sua evoluzione umana e sociale.

Allo scopo di chiarire la questione, bisogna iniziare a comprendere l’Astrale, ossia il Mondo nel quale si costruisce la Parola che crea e dal quale trae origine ogni manifestazione della dimensione materiale.

L’uomo nutre l’illusione di essere arbitro della vita, ma ignora che l’anima produce per lui cause e soluzioni, prima ancora che egli viva qualunque esperienza.

Le vicende dell’esistenza scaturiranno dalla maggiore o minore efficacia di dette cause, che si manifesteranno in rapporto alle esperienze maturate nel corso della vita.

Si può stabilire il proprio Destino nell’Invisibile, prima ancora di nascere? E se il compito dell’essere umano fosse unicamente di materializzare i sogni impressi nell’anima, ovvero i molteplici dinamismi inconsci edificati nel corso dell’esperienza antica?

L’aspirazione più grande dell’umanità, dall’origine dei tempi, fu di adattare la vita interiore all’esperienza, facendo ricorso all’intelletto. «Quisque faber fortunae suae» – solevano affermare gli antichi Romani. Ma l’ingegno umano, misera espressione dell’anima volitiva dell’Iniziato, sorride di ogni parola di potere pronunciata dall’uomo comune in attesa della morte!… Chi può avere tanto potere sull’esperienza, da affermare con certezza che ciò che desidera avverrà? L’uomo crede nell’illusione della volontà, ignorando che le forme inconsce, prodotte nell’anima, fagociteranno i suoi sogni, destituendolo di ogni potere sulla vita.

Il Karma in senso buddico esprime l’ineluttabilità dell’essenza umana, creando l’aspettativa di eventi che dovranno verificarsi per necessità. Il Karma non è però il Destino, più umanamente concepibile per la sua caratterizzazione in senso possibilistico. Quando si compie un’impresa, si suole far riferimento al Destino se, per motivi imperscrutabili, questa si arresta o fallisce. Si ritiene infatti che l’uomo non possa riuscire in nulla, senza che una forza contraria lo ostacoli, facendolo soffrire in un’inutile passività. È dunque nell’azione che deve misurarsi il Destino, interpretabile nel senso di destinazione, più che di stasi o arresto.

Se un Maestro agendo su un discepolo cade in errore, questi dovrà fatalmente tornare indietro, cercando una diversa strada. Si tratta del Destino? O si mostra, nell’esperienza umana, l’ombra dell’esponente misterioso conosciuto col nome di Uomo Storico? Se il concetto di Karma può essere interpretato nel senso di ineluttabili causalità, agenti fatalmente nell’essere umano, si deve ritenere il Destino la risultante delle forze inconsce dell’Individuo Storico (più che un semplice prodotto della Legge di Causa ed Effetto). Devono quindi essere decifrati i cardini del Destino, potendosi rintracciare, nell’Anima antica, le cause di effetti non compatibili con l’esistenza piacevole che siamo abituati a desiderare. È dunque nell’esperienza che il Destino deve manifestarsi, esplicitando progressivamente il mondo interiore dell’essere umano. Un’esperienza che sarà positiva, nei suoi aspetti destinati ad alimentare il pensiero sereno ed equilibrato dell’uomo sociale; negativa, quando l’inquietudine e il dolore si polarizzano, scontrandosi con le aspettative di un’esistenza felice.

Può il Maestro interpretare il Karma del discepolo, delineando l’identità di quell’anima? Si deve credere di sì! Egli, tramite il suo Ermete, sa decifrare le cause che agiscono nell’Essere occulto del discepolo, individuandone il Destino, ossia la Meta, dove si quieteranno i pronostici infausti e resteranno solo le probabilità di amore e di vita superiore. Si genera così l’aspettativa di un Destino migliore.

Decifrando l’indecifrabile, l’attesa dell’evoluzione si trasformerà in un’influenza superiore che, se il Maestro è un vero Iniziato, dovrà condurre quel Destino a mutare.

Si desteranno così nell’anima mistica altre forze, meno polarizzate e dense di materialità, facendo in modo che la loro risultante destini l’uomo verso se stesso ossia a riscoprire prima, e a sopportare dopo, l’Uomo Solare.

       

Si conclude così questo lungo capitolo su alcuni degli aspetti più significativi del Pensiero ermetico.

Alcuni lettori, leggendo le mie parole, potrebbero avere la sensazione di concetti logici ed esatti, perfettamente rispondenti alle proprie convinzioni e alla realtà della condizione umana.

È probabile che costoro siano predisposti all’Ermetismo e che quindi debbano essere incitati a continuare, non solo approfondendo la filosofia, ma soprattutto ponendosi in condizione di iniziare il lavoro su se stessi. La mia esortazione ai migliori è di cogliere al volo lo stato interiore, non indugiando nel chiedersi se ne valga la pena e non arretrando di fronte alle difficoltà dell’impresa.

L’Ermetismo è una Tradizione Vivente, nella quale gravitano le forze intelligenti dell’evoluzione. Una immensa Piramide, nella quale trovano posto i migliori esponenti della razza umana. Numi ed Eroi che hanno dato lustro al genere umano, trasformando le insidiose attitudini dell’animale in dinamismi superiori e divini. Entrare in quella Piramide, sia pure ai livelli più bassi, non è cosa da poco.

Si può sorridere quanto si vuole, ma è certo che chiunque, aderendo all’idea ermetica con amore e serietà, porrà mano all’Opera, verrà posto in condizione di continuare il cammino sino in fondo, ossia fin dove gli verrà consentito dal Destino e dalla volontà di Dio.

La legge di Natura stabilisce che, piantato il seme nel terreno, questi necessariamente germogli attraverso un processo inarrestabile e costante, se le condizioni della semina sono state favorevoli. Allo stesso modo, impresso il seme dell’iniziazione, immancabilmente si produrranno nell’anima profondi mutamenti, che riguarderanno la sfera più sottile dell’intelligenza e della sensibilità.

Questo è quanto mi sentivo di consigliare. Il problema più delicato riguarderà la scelta del Maestro. Nel mondo dei pazzi è difficile trovare una persona degna e all’altezza del compito.

D’altra parte tracciare il profilo di un Iniziato è molto difficile, perché egli si sottrae alle analisi superficiali del buon senso e dell’apparenza. Il mio consiglio è d i non arrendervi e di cercare senza rinunciare alla prudenza.

Chiudo con le parole del mio primo libro (Thsecundia Ibis, 1994).

Non hanno possibilità di riuscita gli incauti che cadono nelle mani di sedicenti Maestri Spirituali, uomini inetti e senza scrupoli interessati più allo sfruttamento e al dominio delle menti, che al progresso spirituale dell’umanità.

Diffidate dunque dei falsi profeti, di coloro che, millantando poteri che non hanno, promettono la saggezza a buon prezzo e i miracoli dello spirito in dieci lezioni per corrispondenza. Non fidatevi di chi si dichiara Iniziato per grazia ricevuta o per investitura di un Maestro invisibile, gridando al miracolo per ogni raffreddore guarito e usandovi come il cavallo da tiro delle loro ambizioni, spingendovi ad avanzare a forza di bastonate e di qualche insipida carota!

Credete solo in quello che la vista interiore vi indica per vero, e la mente per logico e razionale e ricordate che, se incontrerete un vero Maestro, lo capirete senza bisogno di prove inconfutabili, perché egli saprà parlarvi col linguaggio dell’anima mentre voi, ancora increduli, proverete un sentimento nuovo sbocciarvi nel cuore come la più profumata delle Rose, della quale avvertirete il fragrante profumo, null’altro desiderando che di divenirne un petalo: l’Amore!

Cari amici di Esonet, questa volta ho davvero concluso. Non mi resta che augurarvi buona fortuna e che il vostro Ibis Mercuriale possa levarsi in volo e condurvi, finalmente liberi, nel Regno felice degli Dei e degli Eroi.

 

 

Krejis