Per chi suona la campana – parte III
PARTE TERZA
Il Centro Basilare è collocato al centro del Midollo Caudale. Il suo compito, come si é detto, è di concentrare l’energia somato-psichica, connettendo la Terra con il Centro della testa (Sahsrara), la Corona di tutti i Santi, che sarà deposta sul capo dell’eroe. Il sottile Canale Centrale, che unisce tra loro i Centri estremi, dev’essere drenato di ogni impurità, perché l’energia si innalzi sopra le lordure della materia intelligente, futura matrice del Dio in carne ed ossa.
È l’anima un motore incosciente del corpo? Sarò esplicito su questo punto. Il mio pessimismo, corroborato dall’esperienza, mi induce a dubitare dell’esistenza di un’anima in ogni persona propensa solo al piacere e al suo interesse. Se l’anima, favola di ogni Chiesa, esistesse in tutti gli uomini, sarebbe semplice emancipare l’essere umano dal suo stato animale a quello divino.
La ragione del mio pessimismo comprende situazioni di incerta consapevolezza, che segnano il destino di molti individui che si credono evoluti, conducendoli a concludere di aver conseguito l’illuminazione o di essere giunti da qualche parte nell’immensa Pianura del Dio Sole.
L’iniziato dell’antico Egitto, sottomesso ai suoi maestri sino all’estremo sacrificio, si è estinto nell’inutile emancipazione della pretestuosa Sofia, dando all’erede di Caino il primato sull’anima, dolce e stemperata fantasia dei migliori poeti del romanticismo.
Il misticismo del cristiano, frattaglia dell’istinto fatto carne, detesta l’anima in ogni suo significato che non sia foriero di apparente serenità e di fede. Fatelo fermentare nel suo puzzo e stanerete, più forte e orgoglioso che mai, il Serpente, la follia dell’illusione, frutto marcito al sole delle fedi manichee, mai devoluto a favore dell’uomo saggio e fedele a se stesso.
Il mistero dell’anima fa rabbrividire i mistici, come fa sorridere chi si da le arie del miscredente, contrastando con le pose del superuomo l’indicibile paura della morte. Secondo l’Ermetismo l’anima dev’essere più grande del corpo, se vuol essere salvata. Non sono previsti sconti di pena o affettati sorrisi di perdono. Quindi i sognatori dell’eremo cristiano, aggrappati al segno della Croce, possono tranquillizzarsi. Nel mio mondo è l’anima eroica del Sacripante a trovare la redenzione. Ma attenzione, non certo un Sacripante nell’Arte Magica, ma nei suoi piccoli sogni umani.
Il miste dell’Ermetismo dev’essere perdonato, piuttosto che ritenuto una tranquilla ed innocua espressione di saggezza. Il suo diritto, il solo diritto cui gli è lecito aspirare è l’anima, suo premio per ogni sacrificio per amore. “L’anima è un dono di Dio all’uomo!”… ripete il fanciullino in attesa dei sacramenti… “Chiunque può essere salvato, purché si penta!”…
È la solita litania del cristiano, salvato da un Dio che sa solo perdonare. È un sistema per conquistare le masse, facendo in modo che la Religione si trasformi nell’epistemologo dell’eguaglianza e del diritto sociale. Se volete il mio parere, sta per finire l’illusione di un diritto uguale per tutti, per iniziare l’epoca dell’espressione solare dell’anima.
È in ragione dell’anima che si nasce? Illudetevi pure! E sentitevi protagonisti di voi stessi, con l’arroganza di chi vuol divenire, senza conoscere il puro amore. È il succo dell’insegnamento ermetico, tradotto per gli analfabeti della sacralità da un iniziato del futuro.
Il mistico Graal verserà la sua ambrosia sull’animale-uomo, per trasformare il vile Piombo in Oro? Se seguirete le regole dell’Ermetismo, questo forse accadrà. Ma nel secolo delle catene ideologiche sarà difficile sfuggire ai teoremi del settarismo, figlio dell’ignoranza, e dell’asservimento al sesso e alla droga.
Sarò un illuso! Chi mi conosce da vicino sa che puzzo di ottimismo quasi come il mio cane Ozono!
Sarà comunque il mio ultimo tentativo, prima di tornare nelle caverne del saggio ad aspettare tempi migliori. È il mio testamento spirituale, che consegno a pochi amici perché decidano di lasciar perdere l’Ermetismo o di ritornare a Casa, dove li aspettano pericolosi interludi di follia e forse di amore.
La purificazione ermetica deve iniziare “Colà dove si puote ciò che si vuole”, ossia in Mooladhara! Nell’Inferno Dantesco esistono paludi e strettoie pullulanti di diavolacci con forconi e scimitarre. È il Mooladhara dell’Universo fatto su misura, nel suo aspetto squilibrato, per i traditori della parola data come per i meschini che si ostinano a giocare col fuoco. Non dirò altro, perché l’insegnamento ermetico possa ritornare nel Secretum di ogni Cabala rivelata. Se e quando vi saranno volenterosi decisi a tentare la sorte, saranno istruiti sin dai primi passi. Ciò che accadrà dopo, dipenderà dalla consapevolezza che saranno capaci di esprimere.
Tornando al Mooladhara é chiaro il suo ruolo di punto nodale dell’anima, incrocio furioso di correnti di magnetismo autogeno e di potenti influenze telluriche. Nel suo grembo pullulano germi di forme embrionali, destinate a produrre palizzate mentali a volte più pericolose delle stesse infestazioni larvali.
La distruzione delle forme incoscienti rappresenta l’obiettivo delle principali Scuole Iniziatiche ed anche il più difficile scoglio contro cui si infrangono le facili aspettative degli ignoranti. Forse stupirò gli esegeti dell’alchimia senso-umorale, ma le forme inconsce devono essere riflesse nel Mooladhara prima di imprimersi nella matrice gelatinosa dell’Elemento Acqua, sulla cui cottura nel Forno Alchemico si sono perdute le ambizioni di molti uomini dabbene.
Atteso che è nel Mooladhara il meccanismo di rigenerazione delle forme e la riserva inconscia degli istinti animali, ogni Distillazione Mercuriale non conduce a effetto certo, perché ogni forma, impressa nell’essenza animica, si rigenera esatta alla distrutta, lasciando con le pive nel sacco gli incauti che appendono il buon senso sulla porta di casa, decidendo di dedicarsi all’Alchimia prima di aver conseguito la purificazione in Mooladhara. La cui esatta natura, coi suoi profondi significati psico-sintetici, rifugge alla mente contorta del volgare, per divenire premio per i più meritevoli.
Ricorderò ai Cabalisti in erba che l’Albero della Vita affonda le sue radici in Malkut dai colori cangianti, e che ogni causa degenerante della Base comporta l’immediata caduta delle Sefiroth superne, con conseguenze disastrose per il novizio inesperto, deciso a saltare le buone lezioni del Rabbino per accendere i luminari eterni nell’espressione sofica o nel qualunquismo magico. Ho detto oltre il dovuto. Se l’ascesa dei Piani si comincia da Mooladhara, si può essere quasi certi del risultato. Quando si pensa di raggiungere lo scopo con altre scorciatoie, si può dare addio ai sentimenti infuocati dell’asceta, divenendo alimento per carogne astrali.
Il Mooladhara è sottoposto all’istinto sessuale oltre la comune idea dei saccenti Guru, in voga nei salotti dell’occidente. Nel Sahsrara Chakra il sesso mentale infuria, stemperando energie di tipo squilibrato sul Centro Basilare, che si contrae nella sedimentazione sabbiosa della pre-morte. Il miste che si dedica alle pratiche del Tantrismo diviene così espressione di meccanismi inconsci incerti e dolorosi. In genere il sedicente iniziato diviene tale per sua decisione, scegliendo la scuola e anche il maestro. Si sottopone alle fatiche dell’arte magica nell’illusione di accrescere poteri e stati della sua mente, venendo fortemente attratto dall’individualismo egocentrico che è proprio delle persone squilibrate. Il suo desiderio di ascesi finisce però per diventare parte dell’istrionismo iniziatico, fatiscente emulazione di sofisti dell’anima divenuti iniziati per interesse.
Sia chiaro che non me la prendo col varo Tantrismo, autentica strada di realizzazione spirituale costruita nell’interesse dei popoli australi. Se l’astralità di un Maestro contiene costrutti idonei all’ascesi dei discepoli, è verso coloro che sono a lui più consoni che deve esplicitarsi il suo magistero. Meno si comprende tale concetto, più si corre il rischio di cadere preda del Caos, facendo abortire l’espressione magica nei sussulti oligofrenici dell’iniziato malato di mente.
Io credo che se qualche esperienza nell’amore corporeo si può ipotizzare anche nell’Ermetismo, dev’essere considerata un’eccezione anziché la regola. Ho richiamato l’attenzione del lettore sui pericoli di pratiche condotte senza un’indispensabile purificazione, che potremmo definire psico-energetica, per i complessi e intricati collegamenti che di fatto sussistono tra l’aspetto vibratorio dell’anima-mente e il corpo. Ciò non toglie che in casi estremamente selezionati, in situazioni di predestinazione, si possa realizzare l’evoluzione psichica nell’amore di coppia. Sempre però in individui purificati e compatibili, nell’essenza, al punto da configurare uno stato di androginia ante litteram.
Concludo con qualche cenno alle Catene Iniziatiche. Nella maggioranza dei casi una Catena Iniziatica consiste nell’insieme dei Mooladhara dei suoi iscritti. Il potere di una Catena deriva pertanto dalla maggiore o minore purificazione di tale Centro: nella sua complessità, come Chakra di Catena, ossia collettivo; nei singoli come processo di equilibratura di forze magnetiche e vibrazionali. Lo stato della Catena Fuidica, sul piano sottile, è la risultante di come il Mooladhara collettivo interagisce con l’Invisibile.
La Terapeutica Magica rappresenta l’utilizzazione in favore dei sofferenti di energie magnetiche del Mooladhara Collettivo. Se impure, tali forze si scaricano nel corpo dei componenti della Catena, provocando aberrazioni fluidiche in forma di perturbazioni inconsce. Se la corrente energetica è positiva ed equilibrata, le conseguenze dell’azione di Catena saranno utili per l’infermo e corroboranti per chi prega. Se infine l’atmosfera magnetica del gruppo è fortemente squilibrata, essa respinge le Genialità di Soccorso, attirando solo Entità inferiori di tipo elementare. Il meccanismo dei Centri Energetici è molto delicato e l’individuo alla ricerca della perfezione dovrebbe conoscere le regole che li proteggono dalle forze disturbanti dell’energia squilibrata.
Il Silenzio Pitagorico è uno dei mezzi. Un altro, ben più semplice per l’uomo moderno, consiste nell’evitare ambienti carichi di emotività, specie se scatenata da spettacoli a sfondo erotico o saturi di violenza. Le forze collettive, ribollenti in ogni raggruppamento umano, colpiscono come un maglio i sensibilissimi Centri energetici, conglomerandosi in vernici caseose che può essere difficile rimuovere.
Un Maestro di una Catena Terapeutica alquanto numerosa, mi è stato riferito, è solito recarsi di domenica alla partita di pallone. Il suo scopo dichiarato, dettato da sicuro altruismo (sic!), è di assorbire le scariche emotive delle migliaia di tifosi per poterle poi utilizzare in favore degli infermi. A suo dire egli sarebbe in grado di trasmutare le energie assorbite, purificandole in forze di guarigione. Credo che il lettore, alla luce di quanto ho esposto, possa da solo farsi un’idea dell’assurdità di tali concezioni.
Poche parole infine sull’Energia Serpentina, che secondo gli insegnamenti orientali sarebbe concentrata alla base della colonna vertebrale, donde si ergerebbe lungo il Canale Centrale, durante i processi di illuminazione, per alimentare i vari Centri energetici. Molti iniziati hanno tentato di produrre il risveglio della Kundalini con pratiche sessuali o di tipo meditativo. Tali pratiche sono però in gran parte inefficaci, poiché il segreto del risveglio della Kundalini non può essere svelato, comportando precise potestà noumeniche che devono essere conquistate nel corso del processo di evoluzione.
L’evoluzione magica costituisce il più complesso e difficile percorso alla portata dell’uomo sociale. Nel suo tentativo di scalare l’Ararat Mosè divenne canuto e calvo, dovendo digerire sacrifici inusitati e tanta polvere. Io non credo nei sacrifici senza scopo. Il mio parere è che l’individuo, concentrato nell’anima, possa essere educato all’amore seguendo la Tradizione Ermetica, quanto meno nella sua parte ideale e di pura conoscenza.
L’allenamento mentale all’individuazione potrebbe di per sé essere considerato l’ascenso più semplice alla portata di ogni uomo di buona volontà. Nell’anima sono racchiuse particelle di altre vite. Bisognerebbe riconoscerle col sale della sapienza, facendole gemere in proiezioni profonde in grado di promuovere una migliore qualità di vita.
Ogni esperienza contiene l’impronta dell’anima. Meglio se si desse alla qualità della vita il senso di marker oggettivo di un’evoluzione interiore che si deve tradurre in serenità e conoscenza. Piuttosto che rimettere il proprio destino nelle mani di personaggi troppo in voga, per essere considerati dei veri Maestri.
Il successivo passo dell’ascesi è la purificazione del Mooladhara. Il successo dell’evoluzione magica consiste nella conoscenza delle sue complesse dinamiche, piuttosto che in sperimentazioni arbitrarie e senza controllo. Ogni ulteriore fase dell’ascesi non può essere descritta e io, d’altronde, non sento affatto il bisogno di dilungarmi sull’argomento. Quando si svolge il proprio compito con serenità e buona fede, la necessità di confermare i propri ideali attraverso il consenso generale sfuma in un inutile stato d’impazienza.
Il mio compito si conclude qui. Sulle pratiche di purificazione del Mooladhara, riservate ai migliori, scenderà il velo del silenzio, esprimendo l’omaggio della Tradizione all’uomo del secolo. Se vi saranno persone interessate al punto da considerarsi adatte all’esperienza che, in un certo senso, sono stato costretto a descrivere, saranno messe alla prova e se considerate idonee, avranno la loro opportunità. Il tempo, così esiziale per la mente umana, dovrà accelerare i suoi ritmi, facendo in modo che le sofferenze di chi cerca la Luce si concludano presto in un felice ritorno nella Patria Comune.
Consideratemi un servitore intelligente dell’ideale Ermetico e mai siate disposti a barattare una sola delle vostre idee, per amore di un’evoluzione che vi sarà chiara solo dopo che l’avrete conseguita.
Krejis