Riflessione sugli eventi

Posted by Nebheptra     Category: Glosse

La vita divina fluisce attraverso tutti gli esseri e tutte le cose ed anima le nostre più piccoli azioni quotidiane.

Tutti collaboriamo ad una sola opera, alcuni con piena coscienza e intelligenza, altri senza saperlo: anche quelli che dormono lavorano e cooperano a ciò che succede nel mondo, allo stesso modo di quelli che cercano di risalire la corrente e trasmutare se stessi. Colui che regge il Tutto si servirà, in ogni caso, di questi ultimi alla bisogna e li metterà tra i suoi collaboratori e cooperatori.

Tutte le cose sono interconnesse e praticamente nessuno è estraneo all’altro. Vi è infatti un solo Mondo composto di tutto, un solo Dio presente ovunque, una sola Sostanza, una sola Legge, un solo Spirito comune a tutti gli esseri intelligenti, una sola Verità.

Tutto ciò che capita ad ognuno è utile al Tutto.

Il progresso è il movimento universale degli esseri che incessantemente vengono da Dio e risalgono continuamente a Dio cercando di raggiungerlo. E’ un perpetuo susseguirsi di una vita inferiore verso una vita superiore, il legame tra il finito con l’infinito.

L’uomo guarda all’apparenza, ma l’Eterno guarda al Cuore.

Chiamiamo Destino tutto ciò che ci limita. Se siamo brutali, il destino prende una forma brutale. Quando ci raffiniamo, gli ostacoli prendono una forma più sofisticata. Se ci eleviamo alla cultura spirituale, l’antagonismo prende una forma spirituale.

Chi sa volere è condotto, chi non sa volere è trascinato. Ogni contrarietà è stata evocata da noi, forse un’ora fa, o forse un secolo fa. Essa non è altro che il legittimo ostacolo allo sviluppo di uno dei fiori della nostra egoità.

Come il nostro corpo scoppierebbe se fosse sottratto alla pressione atmosferica, parimenti se il peso della miseria, delle pene, delle avversità e degli sforzi vani fossero tolti dalla vita dell’uomo, l’eccesso della sua arroganza sarebbe così smisurato da farlo esplodere in mille schegge, ovvero lo spingerebbe alla più disordinata insanità fino alla follia. In ogni momento occorre a ciascuno una certa dose di preoccupazione, dolore o sofferenza, come occorre la zavorra alle navi per tenerle dritte e permetterle di navigare dritte.

Il caso non esiste. Ogni evento ha una ragione d’essere ed obbedisce ad una causa nascosta.

Le due porte

Posted by Nebheptra     Category: Glosse, Opera al Bianco

Ognuno nel suo cuore ha due porte, che possono essere aperte o chiuse: una superiore, rivolta verso il mondo dello Spirito, che lascia penetrare la rugiada del Cielo, la voce del Maestro, l’ispirazione degli Esseri Invisibili, delle Entità a noi superiori; l’altra inferiore, che ci apporta la vita materiale e comunica con tutte le forze, tutti gli esseri che si trovano in basso, utili, ma potenzialmente pericolosi.

Dalla porta superiore viene il desiderio d’Infinito, di Unità, viene l’orientamento dell’uomo verso l’alto, verso il Vero, il Reale, l’Uno. Ciò spinge a trasmutare il proprio corpo, il proprio cuore, la famiglia, il proprio campo, quello del vicino, la terra stessa.  Tale lavoro si può estendere in senso orizzontale, così da entrare in contatto con gli esseri dello stesso livello spirituale.  O può progredire in altezza:

  • sia consapevolmente, in piena coscienza di ciò che è l’uomo, la vita, la legge universale;
  • sia inconsapevolmente, senza coscienza, senza aver mai desideratocercato né incontrato un Maestro o in presenza di ritardi da recuperare: ed allora si cammina con gli occhi chiusi trascinati dalla corrente, dalla legge del destino, attraverso la sofferenza;
  • sia infine, ma ciò è raro, che si conosca la legge, la verità, e vi si rivolti contro: questo è il peccato contro lo Spirito, che produce i maghi neri, i settari ed i falsi profeti.

Dalla porta inferiore, sempre socchiusa, vengono le forze materiali, gli istinti, tutte le voci della Natura. Da qui arriva la forza vitale, e tutte le attività in noi cesserebbero se questa corrente ascendente si fermasse.  Ma l’uomo è sempre spinto ad aprire questa porta più del necessario. Allora le forze elementari arrivano in eccesso, sommergendo l’uomo, la sua ragione, il suo desiderio di luce. Egli viene invaso dallo spirito di dominazione, non è più padrone di se stesso, ma uno schiavo. E, da questo impulso continuo (analogo a quello che spinge l’uomo verso la luce, verso l’Unità), tutte queste forze tendono incessantemente ad invadere il suo cuore: esse sono attratte dalla luce, perché è questa l’unica strada che hanno per raggiungere la luce e conquistare l’immortalità.

Per questo occorre vegliare e pregare, discernere gli spiriti, non lasciarsene sommergere. Dunque il programma dell’uomo teso verso l’ascesi si risolve in tre azioni: la prima in orizzontale, è la ricerca della comunione con i propri fratelli spirituali; la seconda in altezza, è il desiderio, lo sforzo, l’irto cammino da seguire; la terza in basso, è l’armonizzazione, la pacificazione delle forze istintive che ribollono in lui, non per distruggerle, ma per illuminarle.